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Sentiero dei Cinque Ponti

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Partenza 

Via della Rocca

Lunghezza

8,05 Km

Tempo stimato

1 h 30 min.

Difficoltà

facile

Questo percorso parte e si conclude all’inizio di Via della Rocca Ha uno sviluppo totale di 8 km e richiede circa 2 ore di cammino. Come si nota dalla mappa, la camminata può essere suddivisa in due tratte fra loro autonome da affrontare anche in momenti diversi.

Il sentiero si snoda interamente nella piana alluvionale del Bormida e per l’80% è soleggiato. Nel periodo estivo si consiglia abbigliamento adeguato, acqua compresa.

Inoltre, come vedremo, è il percorso che ha maggiori intrecci con la storia più o meno recente del paese.

Il paesaggio è interamente agricolo con coltivazioni di coriandolo, soia, colza, sorbo, girasoli e cereali vari. Data la natura del terreno è molto sviluppata anche la coltivazione di pioppi. Tutto questo crea una tavolozza di colori che naturalmente cambia al mutare delle stagioni. A seconda dei periodi si possono avvistare anche animali diversi quali lepri, volpi, branchi di caprioli e cinghiali e nelle zone ad acqua nutrie, aironi e anatre selvatiche.

La segnaletica è costituita da cartelli direzionali e da rettangoli a banda bianca e rossa.

La prima indicazione del percorso si trova all’angolo tra via San Lorenzo e Via della Rocca. Si procede su via della Rocca sino al successivo cartello che dà inizio al sentiero che costeggia il canale. Sulla destra, coperti dai rovi e piante spontanee, ci sono resti del Castel Merlino e sono l’unica testimonianza rimasta, dopo il suo smantellamento nel 1802 da parte di proprietari privati per farne materiale edile.

Il percorso ci parla del canale Carlo Alberto. Si tratta di un’opera realizzata tra il 1833 e il 1839, sotto il re Carlo Alberto, da cui prese il nome. Il canale parte dal Bormida di Cassine e, dopo 21 km, confluisce nel Tanaro, nei pressi di Alessandria. Oltre all’irrigazione il canale era destinato a produrre forza motrice per muovere i mulini sul suo percorso.

Il sentiero prosegue sino al “Ponte della discesa” incrociando il “Ponte Bello”.

A metà di questo tratto si incontra una piccola costruzione che un tempo veniva utilizzata come fontana a disposizione del paese. La fonte di semplice utilizzo venne gia’ citata in documenti del 1461 mentre dell’attuale  manufatto si trova una precisa indicazione nell’archivio comunale del 1722, da cui risulta che in fondo alla strada comunale della fontana, già esisteva la fontana della comunità. Esiste ancora oggi il Vicolo Fontana che veniva utilizzato in passato per collegare il paese con questo tratto di sentiero per raggiungere appunto la fontana stessa. La fontana è stata restaurata recentemente anche grazie al contribuito erogato dall'EGATO6 (Ente di Governo dell'ambito territoriale ottimane N.6 alessandrino).

Questa strada ha un altro valore storico perché veniva utilizzata dalla popolazione per raggiungere la stazione di Gamalero attraverso il “Pontu Belu”. E’ interessante ricordare che questa ferrovia è entrata in attività nel lontano 1858 come prima tratta che collegava Alessandria ad Acqui Terme. In seguito la ferrovia è stata ampliata fino a Savona. Prima di continuare, proprio davanti alla stazione (ormai da anni dismessa), invitiamo il visitatore a soffermarsi su un contorto esemplare di gaggia dalle dimensioni significative: circa 4,5 metri di circonferenza.

Oltre il passaggio a livello della stazione si incontrano, ai due lati della strada, due severi gelsi le cui foglie venivano utilizzate per nutrire i bachi da seta. Questa attività era molto diffusa fra la popolazione locale fino alla prima metà del 1900. Lungo il percorso troverete piccoli canneti, materiale apparentemente povero ma di grande utilità per i contadini locali sino alla metà del ‘900:  tutte le vigne della zona avevano le viti sostenute da queste canne.

Proseguendo su questa strada si arriva al fiume Bormida le cui rive sono abitate da una folta vegetazione con molti alberi, fra cui spiccano alti pioppi bianchi, noci selvatici, gaggie e olmi.

Il corso del fiume tocca diversi paesi e nel passato gli abitanti di questi paesi lo attraversavano con una zattera che faceva servizio a pagamento tra le due sponde. Ancora oggi, per marcare una condizione di povertà è rimasto il detto “aiò manc dui sod da pasè bumia”.

Al cartello segnaletico, poco prima del passaggio a livello, si lascia il fiume, si svolta a sinistra e si attraversano campi per poi riaffiancarsi al fiume sul lato sinistro mentre sulla destra scorre il canale. Questo tratto di sentiero è breve ma molto suggestivo.

Si abbandona poi il canale attraversando il “Ponte del Murion”, (nei pressi della stazione di Sezzadio), e seguendo il cartello segnaletico si imbocca la Via della Torre: da non perdere la visione di due maestose querce sul lato destro.

Raggiunta la torre piezometrica dell'acquedotto si fà rientro in paese seguendo le indicazioni.

Contatti

Comune di Gamalero

Piazza Passalacqua, 3
15010 GAMALERO (AL)

Telefono: 0131.709153

Fax: 0131.709424

www.comune.gamalero.al.it

Credits:

Foto del territorio: Fulvio Ferrua

Foto panoramiche e di repertorio: Agoglio Piergianni

Creazione sito: Angelica Mancia

Grazie ai volontari e gli amici di Gamalero per il loro contributo a rendere il nostro Paese migliore e accogliente.

Contatti

 

Pro Loco di Gamalero

Piazza Brusotti, 1
15010 GAMALERO (AL)

Telefono: 348 0128989 

​Mail: gamalero.proloco@gmail.com

 

www.prolocogamalero.it/

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